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Linus Torvalds non introdurrà le patch per il Secure Boot

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La questione del Secure Boot su Linux sembra non avere una fine definitiva, infatti le ultime news ci arrivano direttamente dalla mailing list del kernel Linux dove Linus Torvalds risponde al developer di Red Hat Matthew Garrett con no secco (condito da qualche metafora molto colorita) alla sua proposta di inserire un blob binario, firmato da Microsoft, all´interno del kernel.

La questione è molto articolata e spinosa, spiegarla in poche parole non è semplice. In teoria il kernel Linux supporta già nativamente il Secure Boot, quello che non sta bene a Linus Torvalds è che si usi software firmato da Microsoft all´interno del "suo" kernel. Effettivamente il fatto che sia proprio Microsoft a controllare le firme per il Secure Boot non andava giù a molte persone, compreso lo stesso Torvalds. In questo modo è cose se dovessimo sempre chiedere il "permesso" a Microsoft per usare le distribuzioni GNU/Linux.

Dunque si prospetta un futuro in cui saranno le singole distribuzioni ad integrare il modulo in questione e saranno sempre loro a compilare altri moduli con la chiave firmata da Microsoft, cosa che a mio avviso sembra la scelta migliore; del resto usare il Secure Boot non è obbligatorio (nei sistemi x86) dunque così si sta lasciando la libertà alle singole distribuzioni di "chinarsi" a Microsoft.

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