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5 partition manager per Linux

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La gestione del nostro disco o dell'insieme di dischi connessi al nostro sistema è qualcosa che diamo per scontato e spesso ci si affida ai tool già presenti sul proprio sistema per formattare o partizionare. L'articolo di oggi si focalizza proprio su questi strumenti, andremo infatti a descrivere cinque tra i Partition Manager più gettonati dell'ecosistema Linux.

Fdisk

Partiamo da quello che probabilmente è il più diffuso di tutti ovvero Fdisk, si trova incluso in diverse distribuzioni e dispone di tutte le funzionale avanzate per gestire dischi e partizioni. È molto semplice da utilizzare, anche se dispone della sola interfaccia da shell. Con un solo comando fdisk -l è possibile listare i dischi presenti sul sistema, scoprire se sono stati montati, in quale file system sono stati formattati e, ovviamente, la loro dimensione e lo spazio occupato.

Gparted

Andiamo ora su Gparted, sicuramente uno dei partition manager più famosi visto che da decenni viene consigliato dai diversi team delle distribuzioni come migliore alternativa ai tool da shell. Gparted dispone di un'interfaccia grafica davvero completa e facile da usare. Spesso è il primo tool di partizionamento che un utente Linux utilizza.

Da un singola schermata di Gparted è possibile scegliere il disco su cui operare, partizionarlo, formattarlo nel file system che si desidera e ovviamente montarlo per poterlo utilizzare, inoltre a schermo verrà mostrata la classica nomenclatura dei dischi assieme alle nostre etichette, cosi da poterli identificare immediatamente. Gparted è strutturato in modo tale da chiedere la conferma definitiva delle azioni da eseguire prima di iniziare a lavorare su un disco, viene infatti mostrata a schermo la lista delle operazioni ordinate dall'utente che dovrà dare una conferma finale prima che Gparted le esegua.

GNOME Disk

È il turno di GNOME Disk, il progetto GNOME da anni sviluppa tool e programmi di vario tipo in modo da offrire un desktop environment più completo e accogliente possibile. Questo partition manager dispone di tutti i tool base di cui un utente ha bisogno e la sua interfaccia è davvero semplice. L'unico difetto di GNOME Disk è che tutte le azioni che si ordinano al tool verranno eseguite immediatamente, senza chiedere conferma, l'utente dovrà quindi porre particolare attenzione a ciò che sta facendo quando si utilizza questo tool.

KDE Partition Manager

Il principale concorrente di GNOME è il progetto KDE e con Plasma Desktop è stato finalmente rinnovato il partition tool chiamato KDE Partition Manager. Questo programma fa parte dei KDE toolset e la sua interfaccia ricorda da vicino quella di Gparted, caratteristica che lo rende davvero comodo da utilizzare. Non ha nulla da invidiare ai suoi concorrenti e per le semplici operazioni di formattazione è sicuramente il tool ideale su KDE.

Parted

L'ultimo partition manager di oggi è Parted, si tratta di un command-line tool. I comandi che impartiamo a Parted verranno eseguiti immediatamente senza chiedere conferma, quindi è bene fare attenzione a cosa si ordina a questo tool. Parted inoltre non è in grado di ridimensionare partizioni NTFS senza far uso di utily esterne come ntfsprogs. Tuttavia si tratta di un tool molto ben fatto che dispone di ottimi strumenti base che possono essere sfruttati anche tramite front-end sviluppati a parte. Ad esempio Gparted è un GUI per Parted quindi è facile intuire la sua enorme versatilità.

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