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Attacco Adobe: 38 milioni gli utenti coinvolti

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Si ricorderà di certo l'attacco ai server Adobe di qualche settimana fa, una delle più grosse minacce alla sicurezza subita dall'azienda negli ultimi anni. Oggi emergono i primi dati sull'impatto di una simile azione: sono oltre 38 milioni gli utenti coinvolti, a cui si aggiunge la sottrazione del codice sorgente di Photoshop e altre applicazioni. A darne notizia è l'esperto Brian Krebs dal suo sito ufficiale.

Lo scorso 3 ottobre un gruppo di cracker non ancora identificato ha sottratto dal database Adobe milioni di informazioni sensibili sugli utenti, come dati d'accesso, carte di credito, estremi di pagamento e molto altro ancora. Adobe ha contattato gli utenti vittime del furto chiedendo la sostituzione immediata delle password, affinché fosse ripristinata al più presto la piena sicurezza e la privacy ristabilita. Inizialmente si è pensato che i clienti coinvolti fossero 3 milioni, ma al termine delle operazioni per l'inoltro delle mail di reset il numero potrebbe essere salito a ben 38 milioni.

Il dato, tuttavia, potrebbe essere tutto fuorché definitivo: qualche giorno fa AnonNews.org ha pubblicato un file compresso, "users.tar.gz", dal peso di 3.8 GB e contenente oltre 150 milioni di account, un fatto che ha spinto la portavoce Adobe Heather Edell a una dichiarazione pubblica:

Fino a ora le nostre indagini hanno confermato che gli aggressori hanno avuto accesso agli Adobe ID e alle password criptate di circa 38 milioni di utenti attivi. Abbiamo terminato la notifica via mail per questi utenti. Abbiamo inoltre resettato le password per tutti gli Adobe ID con passoword criptate valide, ma che crediamo siano stati coinvolti nell'incidente indipendentemente siano utenti attivi o meno.

Non solo dati personali, ma anche codice sorgente: pare, infatti, che l'attacco abbia portato alla sottrazione indebita del codice di base di alcuni dei software di punta dell'azienda, tra cui Acrobat, ColdFusion e il diffusissimo Photoshop. Per i primi due software si è trattato della circolazione di un file da 2.56 GB protetto d password, che AnonNews non è riuscita a bypassare. Per Photoshop, l'archivio non sarebbe invece protetto, sebbene il codice riportato risulterebbe incompleto.

Fonte: Krebs On Security

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