Google ha annunciato l’inclusione delle informazioni sui software indesiderati alla API Safe Browsing, permettendo quindi agli sviluppatori di terze parti che fanno uso dell'interfaccia di integrare un livello di protezione superiore nei servizi e nelle applicazioni esterne.
La lotta di Mountain View contro badware, bloatware e crapware si era già intensificata a febbraio con la visualizzazione, sul browser Chrome, di messaggi di allarme ogni qual volta l’utente visitava uno dei siti Web noti per dispensare questo genere di software fastidioso, indesiderato o addirittura pericoloso per l’utente e i suoi dati.
L’aggiunta di questo ulteriore livello di protezione alla API Safe Browsing dovrebbe garantire a un maggior numero di utenti gli stessi vantaggi offerti a quelli che usano Chrome, con una base di utenza che Google stima in 1,1 miliardi di persone sparse in giro per il Mondo.
Tra gli esempi dei possibili utilizzi delle informazioni anti-badware di Safe Browsing, Google cita il caso ipotetico di una App che abbia la necessità di impedire agli utenti di visitare siti Web in cui sia presente software indesiderato.
Via | TechSpot
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