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MSN diventa Live: uno sguardo al futuro scordando il passato

Live.com esce dalla fase beta e diventa il nuovo motore ufficiale di Microsoft. Qualche piccola controindicazione sembrerebbe mettere in difficoltà alcune attività SEO.
Live.com esce dalla fase beta e diventa il nuovo motore ufficiale di Microsoft. Qualche piccola controindicazione sembrerebbe mettere in difficoltà alcune attività SEO.
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La notizia della settimana questa volta non spetta a Google bensì ad uno dei suoi due principali concorrenti: Microsoft. Nei giorni scorsi Microsoft ha ufficializzato il lancio di Live.com come il nuovo motore di ricerca prodotto da Redmond.

Ma cos'è, chi è e soprattutto da dove è uscito Live.com? Di Live.com si parla già  da diverso tempo. Quando il progetto nome in codice Longhorn, meglio conosciuto come Windows Vista, arrivà alle prime release alpha, Microsoft si lascià sfuggire di voler sfruttare l'occasione per rinnovare una serie di servizi legati più o meno direttamente al sistema operativo.

Microsoft comincià quindi a rilasciare una serie di prodotti targati Live, compreso un nuovo motore di ricerca presentato al pubblico in versione beta a Marzo 2006.

Live.com comincià a diventare il centro di molte attività  Microsoft fino alla conferma che Windows Vista avrebbe adottato Live.com come homepage predefinita per Internet Explorer 7.

Dopo questo tuffo nel passato torniamo ai giorni nostri. L'11 Settembre (un caso?) Microsoft annuncia l'uscita dalla fase beta del nuovo motore di ricerca.

"Live.com goes Live", commentano su quasi tutti i blog e forum legati al mondo dei motori di ricerca.

Live.com viene rilasciato localizzato in 47 versioni linguistiche differenti, con una struttura semplice ma elegante, segno ancora una volta che il pensiero di Google ha fatto scuola. I più attenti avranno di certo notato che il codice è anche validato XHTML strict, un fattore di rilievo se si considera che Microsoft non ha mai dato particolare peso agli standard HTML e che Google continua tutt'ora a non tenerli in considerazione neppure sulla sua homepage ridotta all'osso.

àˆ vero, l'abito non fa il monaco, tuttavia 1 + 1 + 1 potrebbe fare 3 e confermare ulteriormente che le recenti scelte confermate da Chris Wilson in merito agli standard web non sono semplici favolette per bambini.

Ma un vero motore di ricerca si valuta non solo nell'aspetto, ma anche (e soprattutto) per le sue funzionalità .

Di questo probabilmente ci sarà  modo di discutere in futuro, confesso di non aver ancora dati sufficienti per giudicarlo, questo non significa che non siano ben accetti i commenti di chi lo ha già  provato! :)

Prima di concludere, una piccola nota di contorno prettamente legata all'ambito SEO.

Nella press release Microsoft comunicà inoltre che la nuova versione di Live.com avrebbe preso in gestione tutte le query inviate al "vecchio" MSN.com, con questa frase:

Microsoft also announced that Live Search will now power the Web search capability on MSN

Questo è avvenuto in realtà  solo da lunedì mattina (ora più ora meno), giorno dal quale ogni richiesta inviata a MSN viene in automatico indirizzata homepage di Live.com. Purtroppo Microsoft sembra essersi dimenticata di notificare gli utenti ed i webmaster che proprio ogni richiesta sarebbe stata indirizzata alla homepage di Live.com.

Questo cosa significa? In sostanza, ipotizzando che io abbia un link che contiene l'URL di una ricerca su MSN, in automatico verrà indirizzato sempre e comunque alla homepage di Live.com perdendo il termine di ricerca! Il tutto per la gioia dei software di statistiche, dei tool di analisi del ranking e delle agenzie SEO.

Devo correggermi in corsa. Proprio mentre mi stavo organizzando per schedulare questo post, l'ultimo controllo ha dato esito positivo confermandomi che un test di ricerca su MSN.com viene ora correttamente gestito e solo in alcuni casi avviene un redirect automatico su Live.com, ad esempio se si accede alla homepage di MSN Search.

Tutto risolto dunque? Non proprio. Voci di corridoio affermano che il JavaScript utilizzato da Microsoft per il tracciamento delle query sembrerebbe eliminare il valore del referer su alcuni browser rendendo di fatto impossibile per i tool di statistica individuare la provenienza del visitatore da una ricerca su Live.com. Errore grossolano o scelta poco opportuna?

Anche in questo caso c'è da sperare che il problema venga affrontato e risolto con la rapidità  del precedente.

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