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Professione blogger

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Oltre che lettori, molti di noi sono anche blogger in prima persona: per hobby o per passione, alzi la mano chi non vorrebbe però fare di post e commenti anche la propria professione.

Negli States questo "lavoro" esiste già  e ha un discreto numero di seguaci: stando a Repubblica, che riprende il Wall Street Journal, 452 mila persone trovano la loro prima fonte di stipendio nei weblog.

E con una busta paga di rispetto (grassetto mio):

Secondo i calcoli del WSJ con centomila visitatori unici al mese un sito può guadagnare 75mila dollari all'anno. Per un buon "post" i blogger possono prendere da 75 a 200 dollari, qualcuno può fare addirittura lo 'spokeblogger', pagato dai pubblicitari per "bloggare" un prodotto.

Considerato che è un lavoro che non prevede spese di trasporti, che ha costi iniziali bassi (ma un orario tra le 50 e le 60 ore settimanali) è naturale che attiri tantissimi giovani. I professionisti, quelli che sono assunti e lavorano per una società , sono pagati tra i 45mila e i 90mila dollari l'anno, una piccola percentuale raggiunge anche i 200mila.

Una vera categoria di top blogger insomma. La lettura di queste stime colpisce, pur nella consapevolezza che questi "vip" rappresentano tutto sommato una minoranza rispetto all'interno dell'universo blogger.

Sfogliando le cifre mi sono chiesto quale scenario viviamo invece in Italia. Fatte le debite proporzioni su ampiezza e relativa "giovinezza" del blog nel nostro paese, esiste già  anche qui la figura del blogger professionista capace di "vivere" sui propri post?

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