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La Guerra dei Browser 2?

L'azione legale di opera nei confronti di Microsoft promette risvolti minacciosi.
L'azione legale di opera nei confronti di Microsoft promette risvolti minacciosi.
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Siamo sicuri che il regalo di Natale che Microsoft ha ricevuto da Opera sia davvero una buona cosa? Mi riferisco alla denuncia all'antitrust.

Ho letto questo weekend un paio di interventi disincantati che trovo opportuno segnalare, a partire da quello di Eric Meyer:

Invece che attaccare Microsoft nel momento in cui comincia a dimostrare di voler mantenere le promesse, forse sarebbe stato meglio aiutarla nel concreto, magari anche solo con qualche parola di ringraziamento. In questo modo invece, questa azione ha l'aria di una celata minaccia -- e nel caso lo fosse, basterebbe dirlo chiaro e tondo, e non usare gli standard web come scusa.

In effetti non si può dire che mamma Microsoft non si sia data da fare recentemente: dopotutto IE7 è uscito e il nuovo team è già  al lavoro su IE8. Qualcosa si sta muovendo e bisogna dargliene credito. La denuncia di Opera forse sarebbe stata molto più produttiva un anno fa, ora il rischio è un altro:

Cosa fa chiunque quando viene minacciato? Di solito interrompe il dialogo. Ed è esattamente quello per che noi, come designer e sviluppatori del web, stiamo da anni cercando di impedire.

Parola di Molly Holzshlang, attualmente impegnata a diffondere gli standard nell'Internet Explorer Team.

Andy Clarke invece è ancora più pessimista, e guarda in direzione del W3C chiedendosi come la denuncia dell'antitrust possa ledere il lavoro che si sta facendo nel CSS Working Group.

Quello di cui sono preoccupato è come l'azione di Opera andrà  a destabilizzare il CSS Working Group in cui sono presenti rappresentati sia di Microsoft che di Opera. Temo che questa azione danneggerà  irreparabilmente il lavoro portato avanti sui CSS3. E non sarà  la prima volta. L'azione legale di Opera pone inoltre l'interrogativo di come sia possibile per noi, designer e sviluppatori, fidarci del W3C e dei suoi corporate participants (NdA: i rappresentanti di Opera, Microsoft, Mozilla..) per quanto riguarda lo sviluppo dei nostri futuri strumenti.

Quello che poi Clarke ricorda, e spesso viene dimenticato, è che Opera è un'azienda. E un'azienda, per quanto fedele alla causa degli standard deve fare cassa.

Personalmente adesso mi aspetto per risposta un'altra lettera aperta alla comunità  da parte del Chief Tecnhology Officer di Opera, Hakon Wium Lie.

Non è che stiamo assistendo alle prime fasi di una seconda guerra dei browser?

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