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Il codice open source è più "pulito" di quello closed

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L'ultimo rapporto Coverity sulla qualità del codice sorgente fotografa un sorpasso storico, visto che per la prima volta l'analisi della società ha evidenziato una quantità media di difetti inferiore nel codice del software open source rispetto a quello del software closed.

Nel 2013 Coverity ha preso in esame 750 milioni di linee di codice appartenenti a programmi open e closed “anonimi”, evidenziando come la densità di bachi nel software open fosse di .59 difetti per 1.000 linee di codice (C/C++) contro i .72 difetti del software a codice chiuso.

L'ultimo rapporto Coverity sulla qualità del codice software evidenzia inoltre che i programmatori più “pigri”, vale a dire meno inclini a correggere i difetti nel proprio codice, sono quelli che scrivono applet in Java con il 13% di correzioni sul totale dei bug individuati. Per contro, chi si impegna di più a fare piazza pulita delle storture di programmazione risultano essere gli sviluppatori di Apache Hibase (66% contro il 13% di bug corretti in media).

Il codice open è sempre più sicuro e sempre più competitivo nel mercato del software, spiega il senior director of products di Coverity Zack Samocha, soprattutto in considerazione del fatto che piattaforme come Linux si sono oramai affermate come standard di fatto nei loro rispettivi settori di competenza.

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