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Il giusto titolo

Un titolo più o meno fantasioso può essere più o meno indicativo o più o meno simpatico. La giusta via è quella nel mezzo, veritiera ma capace di coinvolgere la lettura
Un titolo più o meno fantasioso può essere più o meno indicativo o più o meno simpatico. La giusta via è quella nel mezzo, veritiera ma capace di coinvolgere la lettura
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Su vari blog leggo in questi giorni un nuovo spunto di discussione secondo cui la scrittura sul web starebbe diventando noiosa perchè troppo rigidamente prostrata alle virtù dei motori di ricerca. La teoria è semplice: si scrive più per il mezzo che non per l'utente (McLuhan se la ride orgoglioso), dunque i titoli dei vari articoli si fanno noiosi perchè creati più per ottemperare ad una necessità  di keyword ed indicizzazione che non per stuzzicare la lettura.

Propongo uno spunto opposto: i titoli fatti per stuzzicare, non sono forse troppo spesso "falsi", nel senso che non indicano con precisione il contenuto ma cercano il click beffardo che porta l'utente a lasciarsi stuzzicare da qualche parola ben disposta in una sequenza stimolante?

Quando scrivo per Webnews uso sempre titoli molto esplicativi, poco fantasiosi, assolutamente indicativi circa quello che sarà  il contenuto che si va a leggere cliccandoci su. Trovo questo comportamento forse più noioso, ma sicuramente più "sincero" nei confronti dell'utenza che viene a cercare informazioni o che le cerca su un qualche motore di ricerca. Nelle ultime ore, proprio per portare avanti una prova contraria, ho usato due titoli più simpatici dietro ai quali si può solo intuire cià che si andrà  a leggere: "Vola Fastweb vola" poteva essere "Fastweb cresce in borsa", così come "Lucy in the sky with iTunes" poteva essere "I Beatles potrebbero approdare su iTunes". Nel caso specifico ho messo a confronto i due estremi: l'estetica e la funzionalità . Nel primo caso pizzi e merletti sono probabilmente eccessivi per una finalità  informativa, nel secondo caso un eccesso di informazione trasforma il titolo in una sequenza fredda incapace di coinvolgere la lettura.

Come sempre, insomma, la soluzione migliore è quella che sta nel mezzo. Penso sia un buon titolo il precedente "Scatta l'ora di Google Calendar", ad esempio. Salato al punto giusto. Non sempre si trova la soluzione ideale e soprattutto non sempre sul web c'è sufficiente attenzione al problema: spesso non si "perde" la quantità  giusta di tempo sul meditare un titolo più o meno efficace.

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