Nessun risultato. Prova con un altro termine.
Guide
Notizie
Software
Tutorial

Scrivere per un blog non é come scrivere per un sito

Scrivere per un blog è diverso da scrivere per un sito. I post non seguono tutte le regole che già conosciamo ed applichiamo quando realizziamo un articolo.
Scrivere per un blog è diverso da scrivere per un sito. I post non seguono tutte le regole che già conosciamo ed applichiamo quando realizziamo un articolo.
Link copiato negli appunti

Navigando per la blogsfera, non si può non notare lÂ’alto numero di blog senza commenti. Mi capita spesso di parlare con altri blogger e puntualmente mi sento dire che purtroppo non essendoci molto traffico, non hanno molti commenti.

Vorrei fare qualche considerazione (come l'ho già  fatta a loro).

Se è vero che il numero dei commenti dipende anche dal traffico, dato che più visitatori avremo più alta sarà  la possibilità  che qualcuno lasci una propria traccia, è importante comprendere che i commenti dipendono anche da altri fattori.

Il modo di scrivere su un blog è diverso, infatti, da quello usato per realizzare contenuti per un sito.

Sui siti, quasi sempre i contenuti sono di tipo dichiarativo, presentazioni ad una front-line che legge, senza interagire. Il massimo dellÂ’interazione è dato da una email inviata allÂ’autore per chiedere una precisazione o fare un complimento.

Normalmente l'approccio è insegnante/allievo o azienda/cliente o esperto/novizio. A volte, invece, si tratta di presentazioni di servizi, prodotti, schede, aziende, risorse. Sempre approcci del tipo dichiarativo, quindi.

Un blog, se pur può avere contenuti di tipo dichiarativo, se vuol avere commenti, deve aprire delle discussioni. I post, in sostanza, devono essere interlocutori, lasciare in sospeso qualche aspetto che il visitatore si senta invogliato a completare.

Il contenuto deve essere scritto in modo da non chiudere il discorso, ma, viceversa, il visitatore si deve sentire invogliato a dare un contributo.

Una ricetta, per esempio, difficilmente avrà  un commento, salvo il classico "Buona!" Se vogliamo qualcosa di più, bisogna porre il tutto in modo che il lettore si senta coinvolto nella sua creazione. Un modo potrebbe essere proporre delle varianti, stimolandone la prova ed il successivo feedback o addirittura chiedendo il suggerimento per ulteriori modifiche.

Anche gli argomenti più seriosi e che meno si prestano ai commenti, possono diventare motivo di discussione. A volte basta un po' di provocatorierà  o l'avvio in contro-tendenza o il sembrare quello-che-non-sa-nulla.

Il traffico è importante, questo è chiaro, ma a volte si hanno più commenti in blog frequentati da piccole comunità  di trenta o quaranta persone, che non in altri con centinaia di visitatori al giorno.

Volete fare un esercizio? Provate a riconsiderare i vostri ultimi scritti, alla luce del visitatore. Gli avete lasciato lo spazio per un intervento? CÂ’è lo stimolo? Dite qualcosa che voglia un contraddittorio?

Ti consigliamo anche