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I rischi del web design responsive sul mobile

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Si torna a parlare di web design responsive, l'attuale e gettonato orientamento di progettazione per siti web che siano compatibili con qualsiasi dimensione schermo, senza la necessità  di realizzare versioni specifiche del proprio progetto. Si è già  discusso la scorsa settimana dell'opportunità  di scegliere tra design responsive a applicazioni native sul mobile, oggi emergono però ulteriori ambiti di cautela. La testata PBS ha deciso di evidenziare quali sono i rischi del design responsive per l'universo di tablet e smartphone, per operare una scelta che sia il più possibile consapevole.

Il design responsive è certamente un'ottima soluzione per chi non vuole sprecare troppo tempo nell'ottimizzazione estenuante dei contenuti su molteplici piattaforme, ma non è forse l'ideale per chi ha delle esigenze specifiche. Ecco i fattori da prendere in considerazione qualora si opti per questo tipo di progettazione:

  • Rischi di processo: la scelta di ricorrere a una progettazione responsive deve basarsi sui propri obiettivi e sui propri target. Il The New Republic, ad esempio, l'ha scelto perché la maggior parte dei suoi visitatori si connette tramite smartphone e tablet, mentre il servizio di online banking di JP Morgan Chase ha preferito creare esperienze d'uso separate, non potendo riprodurre con il design responsive le stesse feature anche su schermi piccoli. Va tenuto in considerazione come il ridimensionamento automatico della pagina possa avere impatti non da poco sull'estetica del sito, con lo spostamento di box, la riduzione delle immagini in qualità  inferiore e la non funzionalità  di servizi specifici. Inoltre, il web design responsive richiede una fase di test più lunga e, si conseguenza, anche i costi potrebbero lievitare;
  • Rischi pubblicitari: se n'è già  discusso in un precedente intervento, la pubblicità  online è oggi poco avvezza al design di tipo responsive. Sebbene esistano plugin-in per trasformare banner standard in responsive e sempre più società  - si pensi a Google e Yahoo - stiano studiando soluzioni in questo senso, la gran parte dei banner oggi disponibili ha dimensioni fisse impossibili da ridurre automaticamente. Inoltre, la pubblicità  in Rete fa oggi ampissimo ricordo a Flash, un sistema non supportato da molti dei device in circolazione, in particolare quelli targati Apple;
  • Rischi di statistiche: il design responsive potrebbe rendere più complicata l'analisi del comportamento dei visitatori in ambito mobile. Sebbene i servizi di statistica più gettonati - si pensi a Google Analytics - siano in grado di discriminare una visita a seconda del sistema operativo, del browser e del dispositivo utilizzato, delle funzioni più avanzate potrebbero rimanere escluse. àˆ il caso di tutte quelle feature di "mapping" o di "heat zone", ovvero quei sistemi che mostrano in tempo reale quali siano le aree del proprio sito web più cliccate e cosa attiri maggiormente l'attenzione degli utenti.

I consigli forniti da PBS non vogliono di certo sconsigliare il ricorso al design responsive in ambito mobile: si tratta di un modo di progettare i siti web che nasce principalmente per risolvere problemi su terminali portatili. L'analisi, semplicemente, sottolinea come non si tratti di un espediente a cui ricorrere alla leggera o solamente per moda: i pro e i contro devono essere sempre soppesati, soprattutto se si vogliono offrire feature specifiche per loro natura intrinseca impossibili su piccoli schermi.

Fonte: PBS

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