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RaspEX porta Ubuntu 18.04 su Raspberry Pi 3 Model B+

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Tra circa un mese il team di Canonical dovrebbe rilasciare la versione stabile di Ubuntu 18.04, nome in codice Bionic Beaver. La nuova LTS (Long Term Support) si appresta a diventare il punto di riferimento della community di utenti e sviluppatori indipendenti, grazie al suo supporto quinquennale permetterà infatti anche alle aziende di poter sviluppare la propria piattaforma software senza preoccuparsi dei classici rilasci semestrali.

Chi non volesse aspettare le settimane che ci separano dalla stable release può utilizzare le build di testing messe a disposizione dal team del progetto, package che permettono di osservare da vicino lo stato di avanzamento del sistema.

Esistono poi delle distribuzioni che hanno a già migrato la loro codebase su Ubuntu 18.04, è il caso di RaspEX, la distribuzione dedicata alla famosa board ARM Raspberry, che ha pubblicato una nuova release sancendo il passaggio al ramo di sviluppo di Ubuntu 18.04 e di Debian 9 (su cui si basa Ubuntu). Gli utenti di RaspEX potranno dunque beneficiare di un sostanziale upgrade del loro sistema con sicuro miglioramento delle performance.

Ad annunciare il nuovo rilascio è stato il developer Arne Exton che ha informato la community della disponibilità della nuova build (180328) che porta con sé il kernel Linux 4.14 ed il pieno supporto al nuovo modello Raspberry Pi 3 B+, l'ultima incarnazione della piccola board ARM che introduce diverse novità a livello hardware.

raspberry-pi-3b+

Oltre ad aggiornare la codebase il team di sviluppo ha scelto di adottare Wicd come nuovo gestore di rete predefinito, inoltre Firefox è stato sostituito da Chromium come browser di riferimento. Sono stati infine aggiunti alla dotazione di default del file ISO: Samba, VNC4Server e PulseAudio.

RaspEX utilizza il desktop environment LXDE, cosi da offrire un ambiente leggero ma comunque completo. Ovviamente l'utente può sempre installare l'ambiente grafico e i pacchetti software che preferisce anche se ovviamente dovrà scendere a compromessi con l'hardware della propria board ARM.

Via Arne Exton

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