Pochi mesi fa avevamo già parlato di una possibile soluzione rappresentata dall´approccio Zero-Knowledge che cifrando i dati alla sorgente (cioè sui nostri terminali) toglie ai server la possibilità di sbirciare nei nostri dati. Tale soluzione però non risolve un altro problema sollevato da Stallman, ovvero l´eventuale impossibilità di accesso ai dati.
Secondo RMS uno dei rischi del Cloud Computing è proprio quello di restare imbottigliati in software proprietario su cui non abbiamo alcun controllo e che le aziende che offrono tali servizi potrebbero alzare i prezzi di accesso, imponendo così all´utente un pizzo da pagare per accedere ai suoi stessi dati (di questo caso ci sono già ora alcuni esempi).
Le applicazioni Web e tutto quello che risiede e funziona nella nuvola sono sempre più utili e invitanti. Forse Stallman esagera, ma le sue osservazioni meritano una profonda riflessione.