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DroidCon 2018: IoT e ottimizzazione di frontend e backend

DroidCon 2018: IoT e ottimizzazione di frontend e backend
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Se si dovesse trovare un'unica parola per descrivere Android nel 2018, probabilmente la ricerca sarebbe particolarmente lunga. Per una serie di motivi: perché è un sistema operativo complesso e perché gli attori che partecipano al suo sviluppo sono molti e non sempre tutti facilmente individuabili. Ci sono però dei momenti in cui si può avere un'idea di tutto, perlomeno con uno sguardo dall'alto, per capire lo stato dell'arte del progetto. Uno di questi momenti, sicuramente il più rilevante in Europa, è il DroidCon 2018 di Torino.

Qui, quest'anno nell'Officina Grandi Riparazioni, si sono raccolti i migliori sviluppatori, ingegneri e designer per fare il punto della situazione, scoprire i pezzi del puzzle che mancano e ricomporlo. Ecco perché trovare un'unica parola non si può, bisogna ricorrere ad una lista di termini, di temi, di argomenti che oggi definiscono Android a tutto tondo. E per ogni parola chiave, c'è qualcuno che ha spiegato ad HTML.it il suo significato, e il suo posto nel mondo del Robottino Verde.

IoT

Sì, l'Internet of Things ci doveva essere, necessariamente. È stata una parola chiave, anzi, d'ordine, anche al #CloudConf della settimana precedente (qui il report completo di HTML.it). Al Droidcon però l'IoT significa "medicina personalizzata”, come spiega Francesca Stradolini, studente Ph.D all'Università di Genova:

L'integrazione dell'IoT nel campo dell'healthcare sta spingendo verso la concreta realizzazione di Smart Hospital in cui tutti i dispositivi medici saranno interconnessi in un network [adattivo] in cui i dati verranno condivisi garantendo interoperabilità, sicurezza e privacy. Questo condurrà a evidenti miglioramenti nel campo medicale, quali miglior gestione del paziente, riduzione di costi e tempi di servizi, monitoraggio continuo anche da remoto dello stato di salute di pazienti critici, prevenzione e rapidità di intervento in situazioni di emergenza.

La soluzione Francesca l'ha portata proprio al Droidcon:

Un sistema di monitoraggio IoT basato su cloud ed implementato in Android per permettere al medico responsabile di tenere sotto controllo continuamente i pazienti critici. L'applicazione medica portata ad esempio è il monitoraggio dell'anestesia, in cui il paziente viene indotto in uno stato di incoscienza attraverso un cocktail di tre farmaci che viene amministrato per via endovenosa. Per garantire una anestesia sicura, i farmaci vengono misurati nel sangue del paziente in maniera continua e inviati via WiFi ad una applicazione Android che gira su un tablet/smartphone dell'anestesista e da lì possono essere reindirizzati alla piattaforma cloud.

Ottimizzazione

Non si finisce mai di affinare i dettagli. E, se si parla di software, di debuggare e fixare, aggiornare e debuggare ancora si parla, in una parola, di ottimizzare. Che siano notifiche, query o risposte automatiche dal polso. Tutto può essere ottimizzato, sempre.

Le notifiche su Android ci sono state fin dalle primissime API, ed ora siamo alla versione 28.

Daniele Bonaldo è Android developer di Novoda ed è un Google Developer Expert.

È sempre stato un miglioramento, che ora si ripropone su come presentare [le notifiche] agli utenti […] in maniera veloce.

Lo smartwatch non è ancora il dispositivo che ci siamo immaginati, per esempio. “Tendenzialmente è progettato per le micro-interazioni”, magari per le gesture in aria o con i comandi vocali.

L'avvento del machine learning ha permesso di rilasciare funzionalità come la risposta predittiva, che semplifica di molto l'esperienza utente.

E non basta guardare il frontend. Si può anche guardare il backend e vedere che le ottimizzazioni non finiscono.

GraphQL è

un approccio nuovo alla realizzazione e interrogazione di API, utilizzato da Facebook ormai da diversi anni.

A spiegarlo è Marco De Nittis, Web Architect di Synesthesia. Solitamente, con un'architettura tradizionale

chi realizza il backend decide quali API esporre ed il client è obbligato a seguire le logiche e i vincoli imposti dal server. Utilizzando l'approccio GraphQL, il server espone un data model e il client decide come interrogare questi dati e quali informazioni recuperare a seconda delle proprie necessità, fornendo così molti gradi di libertà.

Ci sono poi infiniti e sconosciuti modi per dare vita ad App su Android, ma di questo parleremo presto grazie all'esperienza del DroidCon 2018.

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