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Sun, Oracle e il futuro di Java

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A nove mesi dal primo annuncio e dopo l’ok definitivo della Commissione Europea è arrivata l’ufficialità : l’acquisizione di Sun da parte di Oracle è da considerarsi completa. Quasi contemporaneamente, sono state rese pubbliche le strategie di Oracle sui prodotti Sun.

Senza soffermarsi su prodotti quali OpenOffice, VirtualBox, Solaris o MySQL, il cui futuro pare essere garantito a dispetto di timori e speculazioni (ma per il popolarissimo DBMS open source è comunque pronto un fork), Oracle dimostra ancora una volta di voler puntare forte su Java. Le premesse, del resto, erano incoraggianti: basti pensare al framework ADF, o all’influente presenza di Oracle in JCP come nell’Eclipse Foundation.

Le novità  più attese erano forse quelle sul linguaggio Java: il 2010 dovrebbe essere l’anno di Java 7, a più di tre anni dall’ultima versione stabile (Mustang, fine 2006). C’è, tra l'altro, la possibilità  che venga meno la distinzione tra Java SE ed ME, a conferma di come lo sviluppo mobile vada assumendo una posizione sempre più centrale; analogo discorso per le RIA, con ulteriori investimenti garantiti sul sempre più promettente JavaFX.

Molto interessante l’accento posto sulle performance della JVM, per cui è previsto l’utilizzo di codice proveniente sia da HotSpot (ad oggi la virtual machine ufficiale di Sun per desktop e server) sia da JRockit, nonché un miglior supporto alle architetture multicore.

Lato enterprise, l’application server Glassfish, finora a marchio Sun, continuerà  ad essere parte integrante di Java EE 6 e resterà  open source, fermo restando che la soluzione riferimento Oracle per le imprese resterà  WebLogic (con OC4J sempre più avviato verso il declino); entrambe le soluzioni condivideranno una consistente base comune di codice. Per le soluzioni portal, invece, Glassfish Web Space server e Sun Portal Server continueranno a ricevere supporto ma solo in vista di una migrazione definitiva ad Oracle WebCenter.

JDeveloper resterà  prodotto di punta in ambito IDE ma non verranno abbandonati né l’Oracle Enterprise Pack for Eclipse, set di plugin per la celebre piattaforma di sviluppo, né tantomeno il nuovo arrivato NetBeans, inquadrato come soluzione più leggera, maggiormente aperta ai contributi della comunità , e con un maggiore focus sullo sviluppo per dispositivi mobili.

Doverosa la domanda finale: siete soddisfatti di quanto promesso o pensate che Oracle possa modificare i propri piani (a nostro discapito) nel breve-medio termine? Le vostre preferenze da sviluppatori resteranno le stesse?

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